Verso la maturità 2022

La preghiera e l’inno alla Vergine nella storia letteraria
APPUNTI/Esercitazione 13

La preghiera e l’inno alla Vergine nella storia letteraria

Proponiamo un’esercitazione che può aiutare sia per la seconda parte che per la terza parte del colloquio orale.
Consigli per la prova d'esame


Pasolini e Testori, intelligenze scomode del XX secolo
APPUNTI PER LA MATURITÀ/12

Pasolini e Testori, intelligenze scomode del XX secolo

Pasolini e Testori hanno avuto il coraggio di esprimere giudizi chiari, anche in contrapposizione al mainstream, come contro l’aborto. Pasolini mostrò uno sconfinato amore per il popolo, criticò i sessantottini, e capì che c’è un solo antidoto alla società che insinua falsi bisogni. Testori affrontò temi d’attualità con un linguaggio forte e carnale, testimoniando con le sue opere che c’è una verità che redime…
L’ESERCITAZIONE


Esercitazione su Testori
APPUNTI PER LA MATURITÀ/12

Esercitazione su Testori

Un approfondimento sull’imparare il mestiere della vita con un maestro, prendendo spunto da un brano dell’autore milanese e da uno di Antoine de Saint-Exupéry.
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Pavese, la comunione con l’altro come chiave di vita
Appunti per la maturità/11

Pavese, la comunione con l’altro come chiave di vita

Raggiunto l’apice del successo, a 42 anni non ancora compiuti, Cesare Pavese si suicidò. La vittoria (Premio Strega) era stata la conferma dell’inutilità di ogni sforzo dell’uomo di darsi da solo la felicità. L’adesione al Comunismo aveva mostrato l’inconsistenza dell’ideologia e si era risolta in solitudine esistenziale. Eppure lui aveva intuito, anni prima, in cosa consiste «la compagnia che non falla».
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Esercitazione su Pavese
Appunti per la maturità/11

Esercitazione su Pavese

«Un paese vuol dire non essere mai soli». Vediamo insieme cosa significasse questo per il Premio Strega del 1950.

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Calvino al Cottolengo, la realtà è antidoto all’ideologia
APPUNTI PER LA MATURITÀ/10

Calvino al Cottolengo, la realtà è antidoto all’ideologia

È il 1953, Italo Calvino è segretario di seggio al Cottolengo-Piccola Casa della Divina Provvidenza. Quell’esperienza lo segna profondamente. Dieci anni più tardi, non più iscritto al PCI, esce “La giornata di uno scrutatore”. Il protagonista rivela la crisi del suo credo illuministico davanti ai deboli del Cottolengo e alle suore che li assistono, per i quali gratitudine e amore hanno una sola sorgente: Dio.
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Esercitazione su Calvino
APPUNTI PER LA MATURITÀ/10

Esercitazione su Calvino

Analizziamo l’ansia del nuovo e il disprezzo per il passato che emerge dalla descrizione di Leonia (“Le città invisibili”, 1972). Quale connessione con quella che Ratzinger chiamerà “dittatura del relativismo”?
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Quasimodo, l’uomo senza Cristo è ancora quello delle caverne
APPUNTI PER LA MATURITÀ/9

Quasimodo, l’uomo senza Cristo è ancora quello delle caverne

Autodidatta, premio Nobel nel 1959, dopo la prima fase ermetica si dedicò a una poesia più impegnata, legata alle vicende della guerra. Il suo giudizio sulla contemporaneità che idolatra scienza e tecnica è chiaro. Vede via via quali danni porta l’aver eliminato Cristo dalla società, che solo nel Crocifisso può trovare la vera pace. E, con essa, soddisfare la sete di assoluto ed eterno.
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Esercitazione su Quasimodo
APPUNTI PER LA MATURITÀ/9

Esercitazione su Quasimodo

Un confronto tra l’esilio del poeta siciliano, cantato in “Vento a Tindari”, e quello di Dante, messo in versi nel canto XVII del Paradiso.
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La presenza salvifica della donna nei versi di Montale
APPUNTI PER LA MATURITÀ/8

La presenza salvifica della donna nei versi di Montale

Con la sua poetica, Montale descrive spesso la percezione di poter cogliere la verità che sta oltre il sensibile. La circostanza che permette di cogliere la verità è quasi sempre l’incontro con la donna. In particolare il poeta dedicherà le poesie di “Xenia” alla moglie Drusilla Tanzi, convinto di un’appartenenza che sa di eternità.
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Esercitazione su Montale
APPUNTI PER LA MATURITÀ/8

Esercitazione su Montale

Analizziamo insieme come si delinea, nei versi del Premio Nobel per la letteratura (1975), il miracolo dello straordinario nella vita ordinaria.
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Saba, la ricerca e l’approdo al porto della fede
APPUNTI PER LA MATURITÀ/7

Saba, la ricerca e l’approdo al porto della fede

La ricerca delle proprie origini, lo scavo nel proprio passato infantile e adolescenziale, il desiderio di appartenere, l’approdo ad una terra alla fine del viaggio caratterizzano tanta della produzione di Saba. Nell’umanità che incontra, scopre la presenza dell’Infinito e del Signore Gesù, a cui si converte negli ultimi anni di vita terrena.
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Esercitazione su Saba
APPUNTI PER LA MATURITÀ/7

Esercitazione su Saba

L’esaltazione della donna come moglie e madre nei versi del poeta triestino.

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Esercitazione su Ungaretti
APPUNTI PER LA MATURITÀ/6

Esercitazione su Ungaretti

Il fiume come metafora della vita, nei versi del grande poeta.

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La tragedia della guerra e la speranza di Ungaretti
APPUNTI PER LA MATURITÀ/6

La tragedia della guerra e la speranza di Ungaretti

Dinanzi alle atrocità della Grande Guerra, la sopravvivenza di Ungaretti e la consegna ai posteri delle sue poesie appaiono miracolose. In quell’esperienza di precarietà, e di sofferenza, non si annientò, anzi si accentuò la domanda di Dio. Il desiderio di infinito rasserenò l’animo del poeta, aprendogli prospettive nuove. Fino alla conversione, favorita dalla fede della madre, a quarant’anni.
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Gli inetti di Svevo
APPUNTI PER LA MATURITÀ/5

Gli inetti di Svevo

Da scrittore autodidatta, Svevo è testimone del senso d’inettitudine dell’uomo contemporaneo. I suoi personaggi, lontani dagli eroi antichi, mostrano la propria pochezza e fragilità. Così è, seppur in modo diverso, per tutti gli “inetti” dei suoi romanzi, da Alfonso Nitti a Emilio Brentani, fino a Zeno Cosini.
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Esercitazione su Svevo
APPUNTI PER LA MATURITÀ/5

Esercitazione su Svevo

Analisi e interpretazione di un brano tratto dal romanzo Senilità.
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Esercitazione su D’Annunzio
APPUNTI PER LA MATURITÀ/4

Esercitazione su D’Annunzio

Proponiamo un confronto tra La pioggia nel pineto di D’Annunzio e la parodia Piove, scritta molti anni dopo da Montale.
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Il superuomo e l’estetismo nei romanzi di D’Annunzio
APPUNTI PER LA MATURITÀ/4

Il superuomo e l’estetismo nei romanzi di D’Annunzio

Emblema della Belle Époque, figura eccentrica e poliedrica, D’Annunzio rappresenta l’esito e il destino cui l’uomo si avvia quando mette sé e il proprio arbitrio sul piedistallo. È lui ad aprire la stagione del Decadentismo esteta in Italia con il romanzo Il piacere. Ed è sempre lui a rendere celebre con i suoi romanzi il verbo di Nietzsche.

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L'anima e la scienza nel fu Mattia Pascal
APPUNTI PER LA MATURITÀ/3

L'anima e la scienza nel fu Mattia Pascal

PRIMA PROVA SCRITTA. ESEMPIO DI TIPOLOGIA A, ANALISI E INTERPRETAZIONE DI UN TESTO LETTERARIO ITALIANO


Pirandello filosofo e la ricerca dell’unità perduta
APPUNTI PER LA MATURITÀ/3

Pirandello filosofo e la ricerca dell’unità perduta

Pirandello era ritenuto grande filosofo, mente acuta, penetrante e analitica. E, nonostante le tante critiche malevole mosse contro lo scrittore, la giuria svedese del Nobel riconosceva in lui un attaccamento all’ideale, una valorizzazione dell’uomo, un anelito alla vita. La lucida coscienza critica e la domanda di comprendere la verità non annullavano mai in lui la speranza di trovare risposte.
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Pascoli e l’attesa della buona novella
APPUNTI PER LA MATURITÀ/2

Pascoli e l’attesa della buona novella

Notissimi sono i componimenti di Pascoli legati alla morte del padre, all’infanzia e alla natura, così come i giudizi sul suo impressionismo. Raramente, invece, si è sottolineata la domanda religiosa del poeta che emerge in poesie come l’Avemaria o l’Angelus, o nella sezione dei Poemi conviviali intitolata, significativamente, La buona novella. Segno del suo incontro con Cristo.
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Esercitazione su Pascoli
APPUNTI PER LA MATURITÀ/2

Esercitazione su Pascoli

È di una grande tenerezza la situazione descritta nella poesia Valentino, che rivela tutto l’amore di una madre. Ed essa si inserisce nel solco della poetica del fanciullino.

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Carducci, il classicista che si riconciliò con Dio
APPUNTI PER LA MATURITà

Carducci, il classicista che si riconciliò con Dio

Nel clima anticlericale e anticattolico del primo Regno d’Italia la cultura dominante trovò in lui un suo illustre rappresentante. Carducci era attratto dal progresso, dalle invenzioni e dalla tecnologia. Era conquistato dalla classicità, dalla grandezza dell’antica Roma. In morte volle i Sacramenti e, malgrado la guardia feroce che gli montavano i massoni, li ebbe da un sacerdote vestito da barbiere e venuto con la scusa di fargli la barba. 
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Esercitazione su Carducci
APPUNTI PER LA MATURITà

Esercitazione su Carducci

La dimensione della memoria e il ritorno ai luoghi dell’infanzia pervadono la poesia Davanti San Guido.
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