Bandito da Belgio e Usa, in Italia il predicatore della guerra santa
In Belgio gli è stato vietato l'ingresso per via delle sue posizioni antisemite, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna è "persona non gradita". Ma nel nostro Paese il seguitissimo predicatore islamico Tareq Suwaidan farà ben tre tappe. La prima a Como. Nei suoi scritti il ritorno al Califfato e la distruzione di Israele.
Belgio filo islamico, dava la caccia solo ai cattolici
Anni fa, in pieno scandalo pedofilia, la magistratura belga in cerca di prove contro il clero cattolico profanò persino la tomba del cardinal Suenens. Oggi, le stesse istituzioni ritengono impossibile lo stato d'emergenza. L’odio anticattolico rende ciechi e stolti proprio come lo spirito democratico filoislamico.
La banale risposta al male di un'Europa codarda
Quasi tutti rimangono alla superficie, come i servizi segreti di Belgio e Francia, preoccupati solo di non apparire “islamofobi”. I ghetti si formano perché mettiamo insieme persone a cui non abbiamo il coraggio di annunciare i criteri di una vita nuova, scaturita dall’appartenenza a Cristo.
Che cosa sta preparando l'Isis contro di noi
Contrariamente ad altri gruppi terroristici, l'Isis ha un suo progetto politico di lungo termine che prevede la conquista a tappe, oltre che del Medio Oriente, anche dell'Europa. E di Roma in particolare. Il programma è scritto nero su bianco ed è pubblico. "Black Flags from Rome" è un progetto e un manuale al tempo stesso. E ci permette di capire cosa ci attende.
Jihad virtuale, mai rinunciare alla libertà del Web
E’ notizia recentissima quella della chiusura, dal 2015 a oggi, di ben 125.000 account Twitter riconducibili ad attivisti Isis per propaganda e reclutamento. Si deve investire in sicurezza informatica, ma mai rinunciare alla libertà dell'utente. E' la tesi di Antonello Soro, presidente dell'Autorità Garante dei dati personali.
Dichiariamo guerra all'Isis E non lo combattiamo
Uno dei paradossi più stridenti dell'ultima ondata di terrorismo è che: noi europei abbiamo dichiarato guerra all'Isis due anni fa, vi abbiamo partecipato con il minimo indispensabile di forze aeree e non abbiamo preso contromisure efficaci per difenderci dalle inevitabili rappresaglie. E' il caso del Belgio che partecipa alla Coalizione e pare non essersene neppure accorto.
Il relativismo che apre la porte alla loro dominazione
Tra i problemi che stanno dietro le stragi del terrorismo islamico in Europa, ce n’è uno da mettere in luce. Ciò che disarma l’Occidente è il modo in cui considera la religione e le religioni. É questo che lo rende vulnerabile e che spiega com'è possibile che esso si sia creato dei nemici in casa e accetti di essere colonizzato dall’interno.
La guerra globale che il jihadismo ci ha dichiarato
Bruxelles è purtroppo solo l'ultimo di una serie di attentati e attacchi portati a termine dai gruppi jihadisti in tutto il mondo. Se ne contano 2 a settimana, solo dall'inizio di quest'anno. Ma dalle organizzazioni politiche islamiche non arriva alcuna condanna chiara, ma tanti troppi distinguo sulla legittimità della lotta armata jihadista.
Media, servi sciocchi del terrore
Oggi i media sono sempre meno dei testimoni privilegiati e sempre più degli attori di processi informativi. I conduttori dei telegiornali non fanno altro che diffondere paura e confusione. Così facciamo vincere il terrorismo sui media in una battaglia che invece sul terreno perde inevitabilmente.
Bruxelles alle prese con il jihad cresciuto in casa
Gli attentati a Bruxelles ci costringono a interrogarci sullo jihadismo cresciuto in casa. Due punti di vista differenti: per Martino Pillitteri, corrispondente del sito Vita International a Bruxelles, lo jihadismo è una scelta di vita ideologica e la colpa è attribuibile a chi ha lasciato crescere il fenomeno, per motivi di opportunità politica. Per Valentina Colombo, la ghettizzazione e l'alienazione sociale sono invece cause importanti del jihad in Europa.
Bruxelles, la nuova strategia dell'Isis
Perché l’ISIS – che, dai primi commenti, sembra il responsabile dell’attentato – ha colpito a Bruxelles? Non basta la sola spiegazione della «vendetta» per l’arresto in Belgio del super-terrorista Salah. Occorre scavare nell’ideologia dei nuovi signori del terrorismo, consultando qualche oscura pubblicazione dell’estremismo ultra-fondamentalista islamico che ci dà però la chiave per capire che cosa sta succedendo.
LA CRONACA di Stefano Magni
I QUARTIERI-CALIFFATO NEL CUORE DELL'EUROPA di Gianandrea Gaiani
Ma se Dio vive a Bruxelles, l'islam ha vinto
Dio esiste e vive a Bruxelles è un film del regista belga Jaco Van Dormael. La pellicola non è solo una rivisitazione blasfema della vita di Gesù in chiave post moderna – da qui la supposta novità dei racconti evangelici – ma anche un attacco diretto ai sentimenti religiosi di tutti i cristiani e alla Chiesa cattolica.