I tre buchi neri del Sinodo che mettono in pericolo la Chiesa
Il percorso che culminerà nel 2023 con il Sinodo dei Vescovi presenta almeno tre buchi neri. Il primo è che la sua conduzione non ha niente di sinodale, confermando l’atteggiamento imperativo di Francesco. Il secondo buco nero riguarda l’ascolto, viziato dal fatto che si è già deciso cosa ascoltare e cosa no. Il terzo è l’idea di introdurre nella Chiesa la democrazia liberale. Ma così si snatura la stessa Chiesa.
- QUANDO AL CONCILIO CI FU LA RIVOLTA, di Aurelio Porfiri
- DOSSIER: SINODO SULLA SINODALITÀ
Lgbt accolti dal Papa, tra soliti noti e tifosi del Ddl Zan
Un altro segnale chiaro del grande pressing per portare al Sinodo il tema delle coppie omosessuali è l’obiettivo raggiunto di far incontrare con papa Francesco una delegazione di La Tenda di Gionata: 110 cristiani LGBT, i loro genitori e gli operatori pastorali che li accompagnano con "l’immancabile" don Gian Luca Carrega. Tra loro anche Francesca Malagnino, un'attivista lesbica che ha consegnato a Francesco una lettera di "cristiani" Lgbt. Ed è tra le firmatarie di un appello ai senatori per l'approvazione del Ddl Zan.
Il mito della sinodalità è un ritorno a Babele
Il documento di preparazione parla di un sinodo finalizzato a un nuovo umanesimo e a far nascere sogni e profezie, totalmente assente il richiamo alla conversione e alla missione. Il focus si sposta così dalla fede (e dalla ragione) alle riforme “democratiche”. È il crollo della cultura cattolica.
La Tradizione vivente e il malinteso su Vincenzo di Lerino
La fedeltà alla Tradizione è il principio per ogni vero progresso nella Chiesa. La sinodalità rappresenta invece una rottura. Francesco mostra una malintesa idea di “tradizione vivente” quando fa una celebre citazione di san Vincenzo di Lerino, il cui pensiero però - nella sua interezza - si riferiva al dogma.
E il Sinodo è già un trionfo per la lobby LGBTQ
La battaglia attorno al link di un gruppo LGBTQ americano sul sito del Sinodo - prima messo, poi tolto, infine ripristinato - svela quanto la lobby gay sia ormai influente ai vertici della Chiesa. È il riconoscimento di un gruppo sconfessato dai vescovi americani, condannato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede già 22 anni fa, e ora promosso da papa Francesco.
"Vita, famiglia, politica: i miei appunti per il Sinodo"
Il no all'aborto e il sì alla vita, la testimonianza cristiana in un paese come il Brasile, dove anche i politici cattolici pensano che la fede non c'entri con la politica, i cattolici che finiscono nella rete dei pentecostali e la famiglia in disgregazione. L'arcivescovo di San Paolo Scherer illustra alla Bussola il Sinodo.
Parte il Sinodo, il Papa detta le condizioni
Si apre ufficialmente oggi in Vaticano il Sinodo sulla sinodalità, la cui conclusione è prevista per l'ottobre 2023. Ieri nella riflessione che l'ha preceduto papa Francesco ha messo in guardia dal viverlo come fosse un parlamento o un'indagine sulle opinioni.
Ascolto, ma di chi? Le parole bolla di sapone del Sinodo
PubblicatI i due documenti fondamentali della prossima fase sinodale sulla sinodalità. Dalle parole-chiave che si trovano disseminate in tutto il vademecum (ascolto, inclusione, partecipazione, sogno, speranza, novità, cambiamento, stereotipi, pregiudizi, dialogo, riconciliazione, condivisione, periferie, discernimento, accessibilità, equità, corresponsabilità) si può parlare di parole-bolla di sapone tanto sono vuote di senso specifico e quanto, per lo stesso motivo, sono riempibili di qualunque senso. L’inclusione e il dialogo riguardano anche le eresie? La condivisione è un valore in sé indipendentemente dai contenuti condivisi? Stereotipi e pregiudizi riguardano anche aspetti della dottrina?
Ma quale cammino? Con queste premesse è un calvario sinodale
Un nuovo lungo calvario sinodale ci attende. Tre anni sinodali: prima i sinodi nazionali, poi i sinodi continentali e infine il sinodo universale, il tutto da qui al 2023. Questa nuova Chiesa democratica c’è già: l'abbiamo vista all'opera negli ultimi sinodi. Ma è una democrazia imposta con la forza e l’inganno, una democrazia pilotata dal centro. Sarà una “democrazia totalitaria”.
“Concilio non negoziabile. E va fatto un Sinodo italiano”
Nell’incontro di ieri promosso dall’Ufficio catechistico nazionale della Cei, Bergoglio ha ribadito la necessità di indire un Sinodo italiano. Il pontefice argentino ha anche detto che «il Concilio è magistero della Chiesa» e aggiunto, con un possibile riferimento alle derive del Cammino sinodale tedesco, che chi non segue il Vaticano II non sta con la Chiesa.
Dialogo e azione: ciò che sinodalità non è
Sul concetto di sinodalità non ci si capisce. Un tempo si pensava che la sinodalità fosse un camminare insieme credendo nelle medesime verità di fede. Oggi si pensa che la sinodalità sia un agire insieme. Il modello della sinodalità era una Chiesa monarchica, oggi è una Chiesa democratica.
Senza fedeltà alla dottrina non c'è sinodalità
L'annuncio da parte di papa Francesco su un prossimo sinodo dedicato alla sinodalità non può non preoccupare. Malgrado i proclami questi ultimi sinodi sono stati un pessimo esempio di sinodalità, ma soprattutto non ci può essere sinodalità senza fedeltà alla tradizione e senza il consapevole inserimento in quanto la Chiesa ha sempre insegnato.
Parola d'ordine: sinodalità. Ma è una "non soluzione"
Ormai è diventata una parola magica che si usa come soluzione per qualsiasi problema: sinodalità. Ne ha parlato a lungo il cardinale Cupich, è chiaramente lo scopo che si vuole raggiungere. Come al Sinodo dei giovani. Ma si tratta di metodo, e non di contenuti.
- IL RITORNO DI O'MALLEY, di Nicola Spuntoni
Spadaro, una sinodalità senza sapore
Secondo il potente gesuita Spadaro il metodo della sinodalità deve essere usato anche nella prassi democratica sulla scia del presidente Mattarella. Ma non sono noti i criteri, i contenuti e i fini di questo protagonismo finendo per deviare in prassi storicistica.
Di sinodalità si può morire
La nuova Costituzione apostolica "Episcopalis Communio" sembra ratificare un grave equivoco sul significato dei Sinodi, ovvero che siano i sinodi a produrre la verità e non viceversa. Ma oggi il vero problema della Chiesa è l’episcopato, vale a dire la perdita del senso di cosa significhi essere successore degli Apostoli.