IL CASO RS

«Il mondo deve sapere che mio fratello vuole vivere»

«A Natale quando ci ha visti si è messo a piangere e seguiva i nostri movimenti con gli occhi. Ma da quando siamo ricorsi ai tribunali per salvargli la vita ci proibiscono di visitarlo». In questa intervista esclusiva alla Bussola parla la sorella di RS, l’uomo polacco disabile che il sistema sanitario e giuridico britannico sta facendo morire di fame e sete.

Life and Bioethics 20_01_2021 English

Stanno uccidendo un uomo disabile perfettamente cosciente:  «A Natale quando ci ha visti si è messo a piangere e seguiva i nostri movimenti con gli occhi. Ma da quando siamo ricorsi ai tribunali per salvargli la vita ci proibiscono di visitarlo». Parla la sorella di RS, l’uomo polacco disabile che il sistema sanitario e giuridico britannico sta facendo morire di fame e sete.

«Il mondo deve sapere che mio fratello vuole vivere». «Non posso credere che sia legale uccidere qualcuno in questo modo». Tra lacrime soffocate e scuse per il suo livello di inglese, la sorella di RS che vive in Inghilterra ha parlato al telefono alla Bussola Quoidiana Daily della triste storia di suo fratello, della sua vita da quando ha subito un attacco di cuore lo scorso novembre. Diverse volte al telefono la voce si interrompe, soffocata dalle lacrime. Sento sua figlia, la nipote di RS, confortare sua madre sopraffatta dall'emozione e le dà la forza di continuare. La sua testimonianza descrive un sistema legale crudele e disumano, quello del Regno Unito, che ufficialmente ritiene invece di operare, nei casi di fine vita, con compassione nel "miglior interesse" dei pazienti. La sorella di Rs dice che ancora «non riesce a credere che sia legale uccidere qualcuno in questo modo» e che lei «intende continuare a combattere finché c'è speranza».

I medici dell’ospedale di Plymouth hanno detto che le condizioni di  tuo fratello si stanno deteriorando rapidamente; sai quali sono le sue effettive condizioni mediche in questo momento?
Non sono in grado di dirlo. Non abbiamo più accesso diretto a mio fratello né possiamo vedere i suoi documenti medici. Il NHS Trust (la direzione sanitaria, ndt) comunica con i nostri avvocati e loro mi inviano un'e-mail per dirmi quali decisioni sono state prese per la vita di mio fratello. I medici decidono quali informazioni ci è consentito conoscere. Le restrizioni Covid impediscono le visite ospedaliere, ma nel caso di pazienti in fine vita le restrizioni vengono annullate in modo che i familiari possano dire addio ai propri cari. Non appena abbiamo avviato i procedimenti legali per impedire la morte di RS, i medici ci hanno detto che questo non era più un caso di fine vita, quindi a noi ora si applicavano le restrizioni Covid. Non possiamo più fargli visita. Le restrizioni non si applicano a sua moglie perché ha convenuto che questo è un caso di fine vita, ma non sappiamo se va a trovarlo o no.

Quando è stata l'ultima volta che hai visto tuo fratello?
Lo abbiamo visitato il giorno di Natale. Mi ha spezzato il cuore. I supporti vitali, acqua e nutrizione, erano stati sospesi solo il giorno prima. Quando ha visto me e i miei figli entrare nella stanza, ha cominciato a piangere. Siamo riusciti a calmarlo parlandogli e rassicurandolo che avremmo fatto tutto il possibile per aiutarlo. A poco a poco smise di piangere e ci guardò.

Significa che poteva sentirti e capire cosa stavi dicendo?
Poteva sicuramente ascoltarci e capirci. In quel momento era intrappolato nel suo corpo, ma i suoi occhi seguivano ogni nostro movimento, anche mentre ci spostavamo da una parte all'altra del letto ha stabilito un contatto visivo con noi. Mio fratello vuole vivere. Non capisco perché vogliono che muoia.

Stai lottando duramente per salvare RS facendo appello ai tribunali britannici e alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU)…
Voglio salvare mio fratello, anche nostra madre e la nostra sorella che vivono in Polonia lo vogliono. Non capisco perché il NHS sia così determinato a lasciarlo morire. Anche il governo polacco è accorso in sua difesa. Si sono offerti di portare un'aeroambulanza nel Regno Unito per riportarlo in Polonia per cure senza alcun costo per il Regno Unito. Eppure hanno rifiutato. È un cittadino straniero in questo Paese, potrebbe tornare a casa, senza sostenere alcun costo e sarebbe un peso in meno per il Servizio sanitario, ma non lo lasciano andare, lo vogliono morto. Non riesco a capire la loro logica. Abbiamo visto che vuole vivere e questa è la cosa più triste di tutte. Stiamo lottando per lui perché possa vivere la sua vita e combatteremo fino alla fine.

I dottori sono stati almeno compassionevoli e comprensivi riguardo al tuo desiderio di prenderti cura di tuo fratello?
Dopo cinque giorni in coma, mio ​​fratello ha iniziato a migliorare, ha aperto gli occhi, ma i medici ci dicevano già che era un caso di fine vita. Non volevano aspettare per vedere se sarebbe migliorato. Ci dissero che non avevamo scelta nelle decisioni mediche da prendere nel suo "migliore interesse". Ci hanno detto che il nostro comportamento non è etico perché gli stiamo causando più stress e dolore rifiutandoci di lasciarlo andare. La verità è che non hanno mai voluto dargli una possibilità. Non posso dire che ci fosse compassione per RS ​​o per noi. Era come se i dottori avessero un lavoro da fare e noi ci fossimo messi di traverso sulla loro strada.

Il governo polacco ha indicato che potrebbe intraprendere ulteriori azioni dopo che la CEDU ha respinto il ricorso?
La nostra famiglia è molto grata al governo polacco per il sostegno dato. Anche il Console Generale polacco ha cercato di visitare mio fratello per assicurarsi che i suoi diritti fossero rispettati. C'è stata un'udienza in tribunale il 18 gennaio promossa dal NHS Trust per impedire al Console Generale polacco di avere accesso a RS. Il console generale polacco ha voluto fare in modo che mio fratello fosse visitato da un medico polacco per un secondo parere. Anche la moglie di RS aveva detto al console polacco di essere d'accordo con la richiesta di un secondo parere da parte del dottor S, ma il giudice Cohen si è pronunciato a favore del Trust. Ha detto che ulteriori visite non sarebbero nell'interesse di RS in questa fase.
La situazione di RS ha attirato una notevole pubblicità in Polonia. I giornali e le televisioni hanno parlato regolarmente del caso e hanno mostrato foto e filmati di lui. I polacchi sono scioccati che questo stia accadendo a uno dei loro cittadini nel Regno Unito. Spero che il nostro governo deciderà di intervenire ancora una volta con un Ricorso Interstatale contro il Regno Unito (il Ricorso Interstatale è un deferimento di uno Stato alla Corte Europea dei Diritti Umani a norma dell’art. 33 della Corte, ndt), che potrebbe salvare mio fratello e proteggere i polacchi all'estero in futuro. Salvando una vita ne salverebbero molte.

Il tempo purtroppo sta finendo, hai perso la speranza di salvare la vita a tuo fratello?
No, non ci siamo arresi e non ci arrenderemo finché sarà vivo. Ogni giorno, prego San Giovanni Paolo II che mi dia forza e aiuti tutti noi a risolvere questa situazione affinché mio fratello possa vivere la sua vita fino alla sua fine naturale. Mio fratello una volta ha incontrato San Giovanni Paolo II in udienza privata in Vaticano. Ha sempre tenuto in mostra la foto di quell'incontro, ne era molto orgoglioso. La mia fede cattolica è la mia fonte di forza. Naturalmente, spero che la CEDU accetterà il nostro ultimo appello chiedendo che il caso di RS venga ascoltato da un altro giudice. Sto pregando anche per questo. Ho anche riposto la mia speranza nel governo polacco, che afferma di essere a favore della vita, che agirà per dimostrare di essere davvero a favore della vita come dicono di essere. Infine, mio fratello mi dà speranza perché sta combattendo per sopravvivere e vuole che combattiamo con lui e per lui. Non mi arrenderò finché c'è vita in lui, ma mi spezza il cuore.