TERRORISMO

"Parigi brucia". E' l'11 settembre della Francia Stato di emergenza nazionale. Chiuse le frontiere

Assalto terroristico nella capitale francese. E' il più grave della storia recente di Parigi. I morti sono più di 128, ma il bilancio continua ad alzarsi. Sette attacchi simultanei, otto attentatori suicidi, sparatorie in un concerto al Bataclan, in un ristorante del centro e allo stadio, a poche centinaia di metri dal presidente François Hollande. Il paese è in stato di emergenza nazionale. L'Isis ha rivendicato l'attentato.

DUE COLPI AL TERRORISMO ISLAMICO di Gianandrea Gaiani

World 14_11_2015
Parigi, mappa degli attacchi

A neppure un anno dalla strage al Charlie Hebdo, Parigi è finita di nuovo nell’incubo del terrorismo. E nel peggiore dei modi. Le cifre parlano chiaro: si tratta del più grave assalto mai subito dalla capitale francese in tempi recenti. Sette attacchi simultanei, almeno 128 morti e 200 feriti, secondo un bilancio ufficiale ancora provvisorio. La matrice è chiara. Gli assalitori gridavano “Allah u Akhbar” mentre sparavano con mitra e fucili su gente ignara. E l’Isis ha subito rivendicato l’azione. “Parigi brucia” è stato il primo messaggio lanciato su Twitter dallo Stato Islamico.

L’attacco è incominciato ieri sera, durante l'amichevole Francia-Germania. Tre grandi esplosioni, che si sono udite distintamente anche dentro lo Stadio di Francia, dove il presidente François Hollande stava assistendo alla partita. Per lunghi minuti nessuno ha realizzato cosa stesse accadendo e la partita è continuata. Poi i servizi di sicurezza hanno fatto immediatamente evacuare il capo di Stato francese e lo stadio è stato transennato. Il pubblico, che stava iniziando a uscire, è stato rimandato indietro e ha passato il resto della serata nel campo da gioco. Erano tre terroristi suicidi. Si sono fatti esplodere di fronte a un fast food e a una brasserie, nei pressi dello stadio. Nel frattempo, nel cuore di Parigi, vari commandos di terroristi stavano già scatenando un inferno, con una serie di attacchi simultanei. I primi colpi sono stati sparati contro i clienti del caffé Le Carillon e del ristorante Petit Cambodge, vicino a Place de La Republique, mentre un altro commando, non lontano da lì, sparava sui clienti della pizzeria italiana La Casa Nostra. La strage peggiore è avvenuta nello storico locale Bataclan. Durante un concerto del gruppo metal Eagles of Death Metal, i terroristi hanno iniziato a sparare sul pubblico, con fucili a pompa e automatici.

La polizia ha subito evacuato le strade, invitando la gente a restare chiusa in casa, mentre notizie di altri attacchi continuavano ad arrivare da segnalazioni di cittadini: Place de la République e il caffé La Belle Equipe erano sotto attacco. Al Bataclan la tragedia non era affatto finita con la prima sparatoria: i terroristi avevano preso anche decine di ostaggi nel pubblico. Le forze speciali della polizia, dopo aver ricevuto rinforzi, hanno lanciato un contrattacco, senza attendere i tempi lunghi di una trattativa ormai inutile: i terroristi avevano già iniziato ad assassinare gli ostaggi. Un gruppo di una trentina di prigionieri è stato liberato. Tre terroristi si sono fatti esplodere con le loro cinture esplosive, un quarto è stato ucciso dalle teste di cuoio. La polizia, che ha concluso il blitz all'1 di questa mattina, ha trovato "una carneficina". Secondo un bilancio provvisorio: 80 morti nel solo Bataclan. Mentre questa azione era in corso, arrivavano altre notizie di una nuova sparatoria, stavolta nel centro commerciale Les Halles, notizia smentita solo alle prime luci dell'alba.

Il presidente Hollande, dopo aver riunito il governo presso il ministero degli Interni, ha proclamato lo stato d’emergenza nazionale. Il primo jihadista fatto prigioniero si è subito dichiarato un militante dell'Isis. E nel frattempo, sul Web, i canali vicini al Califfato impazzavano, lanciando un proclama dietro l'altro. Parigi colpita, perché "è la capitale di ogni perversione", l'attacco sferrato per "vendicare i bombardamenti francesi sulla Siria". E anche i terroristi che sparavano agli ostaggi nel Bataclan lo dicevano, freddamente: "E' colpa del vostro presidente. Non dovevate bombardare la Siria". "Otto fratelli kamikaze, con cinture esplosive e fucili d’assalto hanno preso come bersaglio gli angoli scelti minuziosamente nel cuore della capitale francese - recita il comunicato di rivendicazione dell'Isis - lo stadio di Francia, durante l’incontro di due paesi crociati Francia e Germania, al quale assisteva l’imbecille di Francia, François Hollande. Poi: il Bataclan, dove erano riuniti centinaia di infedeli, durante una festa di perversione, così come altri obiettivi nel decimo, undicesimo e diciottesimo arrondissement". Che il mandante sia il Califfato è ormai una certezza. "E' un attacco pianificato dall'esterno con complicità interne", ha poi dichiarato il presidente questa mattina, definendo l'incursione dei terroristi come "un atto di guerra" contro la Francia. La risposta contro lo Stato Islamico, annuncia il presidente, sarà "spietata" e "useremo tutti i mezzi consentiti dalla legge, su tutti i campi di battaglia, qui e all'estero, assieme ai nostri alleati". Lo stato di emergenza nazionale viene attivato per la prima volta dal 1944. La repubblica d'Oltralpe è dunque ufficialmente in stato di guerra. Le frontiere sono state sigillate entro la mezzanotte, d'ora in avanti verrà limitata la circolazione, la polizia avrà mano più libera nel condurre ispezioni a tappeto, tutte le manifestazioni pubbliche nella capitale sono state cancellate.

La Francia, che da questa estate è in prima linea nella guerra contro lo Stato Islamico, è stata colpita al cuore. Si tratta di un vero “11 settembre di Parigi”. Per Barack Obama è un “attacco all’umanità”. Per il premier Matteo Renzi è un “attacco al cuore dell’Europa”. E il ministro Alfano ha annunciato l’innalzamento degli standard di sicurezza anche in Italia. Ma la sicurezza europea trema: come è stato possibile, dopo appena 10 mesi dal massacro di Charlie Hebdo? Come è stato possibile che dei terroristi suicidi si siano fatti esplodere a poche centinaia di metri dal Presidente della Repubblica francese? E l'Isis avverte: "Adesso tocca a Roma, Londra e Washington".

DUE COLPI AL TERRORISMO ISLAMICO di Gianandrea Gaiani