VATICANO

Le risposte del Papa ai Dubia? Una clamorosa mistificazione

Per parare il colpo della pubblicazione dei Dubia dei 5 cardinali, il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede insieme alla Comunicazione vaticana mette in piedi un'operazione per far credere che il Papa abbia risposto e non ci sia altro da dire.
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Ecclesia 02_10_2023 English
Il cardinale Fernandez

Se non si hanno le ragioni si prova con la furbizia e l’inganno. Si può spiegare solo così la mossa fatta oggi (2 ottobre) dal neo-prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, il cardinale Victor Manuel Fernández, che ha pubblicato sul sito del Dicastero i primi Dubia inviati al Papa dai 5 cardinali il 10 luglio scorso e la risposta firmata da papa Francesco. Ma domande e risposte sono parte di un unico documento che porta la data del 25 settembre: in realtà questa data si riferisce alla richiesta che lo stesso Fernandez fa al Papa di pubblicare le parti salienti della sua risposta che risale invece all’11 luglio. In questo modo si dà così l’impressione che il 25 settembre sia in effetti la data della risposta.

Effetto chiaramente voluto, tanto è vero che la data dell'11 luglio non compare in fondo alla risposta del Papa. E inoltre Fernandez ignora totalmente la seconda richiesta di chiarimento dei cinque cardinali che è del 21 agosto e in cui si dice espressamente che la lettera del Papa dell’11 luglio in realtà non risponde affatto alle loro domande. E anzi – dicono i cardinali - «le Vostre risposte non hanno risolto i dubbi che avevamo sollevato, ma li hanno semmai approfonditi».

Peraltro la lettera pubblicata dal Dicastero per la Dottrina della Fede non è quella integrale (qui il pdf della lettera integrale) ricevuta solo dai cardinali Burke e Brandmüller, che ha anche una introduzione e conclusione non riportate nel documento proposto dal cardinale Fernandez. Nella parte mancante, oltre all’evidente fastidio che si percepisce per l’iniziativa dei 5 cardinali, il Papa li bacchetta affermando che «non è bello avere paura» delle «domande» e degli «interrogativi» raccolti nel processo di preparazione del Sinodo. Come poi sono stati raccolti lo sappiamo benissimo (vedi qui e qui).

In ogni caso quello che appare evidente è che per parare il colpo dei Dubia resi pubblici questa mattina, in Vaticano è stata messa in piedi una colossale opera di mistificazione per ingannare l’opinione pubblica cattolica e far passare come chiusa una questione che è invece più aperta che mai. E a tal fine si sono mobilitate tutte le strutture vaticane possibili.

Ecco allora che Vatican News titola immediatamente: «Il Papa risponde ai Dubia di cinque cardinali», volendo dare l’impressione che la risposta sia odierna. Tanto è vero che né nel titolo né nel sommario e neanche nel corpo dell’articolo si cita una sola data. Un vero e proprio gioco di prestigio degno di un professionista, che certamente non manca al vertice della comunicazione vaticana.

E fonti bene informate ci dicono anche che la Segreteria di Stato si è mossa per ottenere da Canale 5 – potendo contare su un vaticanista “amico” - un servizio che già stasera dia conto della risposta del Papa ai Dubia.

Questa è dunque la narrazione ufficiale che la Santa Sede sta promuovendo: ai Dubia è stata già data risposta, caso chiuso, il Sinodo può procedere tranquillamente come era in programma.

In questo modo papa Francesco vorrebbe evitare definitivamente di rispondere con chiarezza ai Dubia riformulati dopo la sua lettera. Non solo: la versione vaticana insiste soltanto sul fatto che una risposta c’è stata, ma oltre a non essere vero, anche volendo prendere in esame la lettera del Papa essa ha contenuti problematici e preoccupanti, come i cinque cardinali hanno sottolineato.

Siamo dunque davanti all’ennesima menzogna propinata dai vertici della Santa Sede che, malgrado le dichiarazioni di apertura allo Spirito Santo, appaiono molto più interessati a promuovere la propria agenda.



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