St. John the Evangelist by Ermes Dovico
L’INTERVISTA

Il card. Nichols: ad Hyde Park Papa Benedetto ci ha insegnato a pregare

La visita di Papa Benedetto nel Regno Unito nel 2010 è un ricordo ancora vivo per il presidente della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles: «Non avrei mai pensato di essere testimone di un evento simile». La testimonianza di una madre di due teenager: «15 minuti di assoluto silenzio guidati da Papa Benedetto davanti al Santissimo Sacramento: i miei figli hanno imparato sulla preghiera molto di più di quanto io avrei potuto insegnare loro». Daily Compass (l'edizione inglese de La Nuova Bussola Quotidiana) ha incontrato a Roma il card. Nichols in occasione dei funerali di Benedetto XVI.

Ecclesia 09_01_2023 English

«Non potrò mai dimenticare quel momento di preghiera con 15 minuti di silenzio guidato da Papa Benedetto davanti al Santissimo Sacramento». «In seguito una madre mi ha scritto: “Ero lì con i miei ragazzi. In quei 15 minuti hanno imparato sulla preghiera più di quanto io avrei potuto insegnare loro”». Il card. Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles, in Piazza San Pietro dopo le esequie di Papa Benedetto il 5 febbraio, ha detto a Daily Compass che è la memoria più vivida della visita fatta da Benedetto XVI in Gran Bretagna nel 2010. Ci ha datto vedere che la preghiera intensa e il rapporto più profondo con Dio le troviamo nel silenzio.

È stato un momento di gloria per la Chiesa cattolica britannica. E «quell’evento significativo» ha dominato la memoria del Papa, da parte del cardinale durante la connversazione. Ha confidato  di aver ripercorso, durante la Messa, i suoi ricordi del pontefice defunto: una serie di flashack della visita di quattro giorni di Bendetto in Inghilterra e Scozia nel settembre 2010. Ha ricordato «l’accoglienza entusiasta che il Vescovo di Roma ricevette nonostante i 400 anni di conflitto vissuti dal Regno Unito nel suo rapporto con la Chiesa cattolica». «Non avrei mai pensato di assistere a un evento del genere, una risposta così travolgente alla visita di Benedetto, che ancora riecheggia», aveva commentato in precedenza in un’intervista per la CBCEW.  Inoltre, pochi mesi dopo, la BBC aveva proclamato Papa Benedetto persona dell’anno 2010.

Parlando del Testamento spirituale di Papa Benedetto e di quale suggerimento darebbe ai fedeli a proposito dell'esortazione del Papa «Rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere!», il cardinale Nichols ha scelto due momenti distinti e significativi della storica visita di Benedetto in Inghilterra 12 anni fa.

Ha iniziato da una lettera, ricevuta prima di partire per Roma, dal ministro conservatore Michael Gove. «È notevole», aveva scritto Gove a Nichols, riferendosi all'incontro avvenuto a Twickenham tra il Papa e 3.500 alunni nel 2010. In qualità di Segretario di Stato britannico per l’Istruzione, Gove aveva assistito all’evento. «Esortava i bambini a trovare un modo di vivere che donasse loro una felicità duratura», aveva scritto. Nichols ha proseguito: «e nelle parole del Papa, la si trovava proprio nel conoscere Gesù e nel loro rapporto con Dio. Quindi le indicazioni rivolte a noi da Benedetto hanno molto a che fare con la nostra conoscenza del Signore, come i suoi due grandi volumi in inglese su Gesù di Nazareth, e sulla capacità di pregare». «Infatti, non dimenticherò mai il momento di preghiera ad Hyde Park nel 2010, quando ci furono 15 minuti di assoluto silenzio guidati da Papa Benedetto davanti al Santissimo Sacramento». «Silenzio assoluto», ha ripetuto. «E un paio di giorni dopo ho ricevuto una lettera da una madre che scriveva: «Ero lì con i miei due ragazzi adolescenti. E in quei 15 minuti hanno imparato più cose sulla preghiera di quante ne abbia mai potute insegnare loro», ha detto al cardinale. «Quindi è la conoscenza di Gesù, l'entrare in rapporto con lui nella preghiera, e la pace e la felicità che ne deriva per la nostra vita".

A una domanda sul significato che lui dà del pontificato di Benedetto e del periodo successivo alla sua rinuncia, privilegiando la preghiera e il rapporto con Dio, Nichols ha risposto: «Potremmo tornare al motto benedettino: ora et labora, preghiera e lavoro, le due cose vanno insieme, c'era una complementarità, ma senza dubbio ogni persona, invecchiando, ha un maggiore desiderio di tranquillità e di stabilità, e di allontanarsi un po' dalla frenesia del nostro tempo. Penso che Benedetto abbia dato un grande esempio di questo. Ma non contrapporrei né cercherei di giudicare le varie fasi della vita, che ha una sua interezza e non la dividerei a scompartimenti stagni».

A questo punto, il cardinale Nichols si è diretto rapidamente verso il Vaticano, scomparendo in lontananza tra gli ultimi ritardatari della folla di 50.000 persone che aveva riempito la piazza poco prima. Era troppo tardi per chiedergli se si fosse unito o avesse condiviso i sentimenti del gruppo di chierici (circa 3.700 sacerdoti) che al termine del funerale hanno gridato a Papa Francesco di proclamare Benedetto «Santo Subito». Dal suo volto addolorato, era evidente che Papa Benedetto, il “pastore umile”, è ancora oggi una presenza potente nella sua vita.