St. John the Evangelist by Ermes Dovico
REGNO UNITO

Fissata per oggi la “esecuzione” di Archie Battersbee

Un’agghiacciante lettera del Royal London Hospital ai genitori del 12enne in coma dettaglia passo per passo la procedura con cui il bambino verrà portato alla morte, concedendo ai genitori di stringerlo a loro mentre muore. Una barbarie che si veste di compassione. Solo un intervento in extremis del governo britannico, che sollecitato dall’ONU ha chiesto un parere all’Alta Corte, potrebbe sospendere l’attuazione della sentenza dei giudici. 
- L'AGGHIACCIANTE LETTERA DELL'OSPEDALE

Life and Bioethics 01_08_2022 English

Cari genitori, desideriamo informarvi che intendiamo procedere all'uccisione di vostro figlio, Archie Battersbee, lunedì 1 agosto alle 14:00 (oggi per chi legge). Comprendiamo che essere presenti per assistere all'uccisione di vostro figlio sarà molto "difficile e doloroso" per voi, quindi per dimostrarvi la nostra empatia vi permettiamo di essere vicini ad Archie mentre lo uccidiamo e potrete anche "tenerlo tra le braccia" mentre muore.

Questo è il senso della lettera che Hollie Dance e Paul Battersbee hanno ricevuto dal Barts Health NHS Trust sabato 30 luglio. Hollie e Paul sono i genitori di Archie, il dodicenne ritrovato privo di sensi con un nodo al collo in quello che si crede sia stato un tragico incidente lo scorso aprile. Da allora è in coma. I suoi medici sostengono che la lesione cerebrale sia così grave che è nel suo "miglior interesse" avere una "morte programmata” in ospedale. In effetti, la lettera che i genitori hanno ricevuto dall'ospedale, è una vera e propria guida in 16 punti verso una "morte programmata". Una serie di istruzioni dettagliate con cura per una condanna a morte: molto efficienti, crudelmente efficaci, una barbarie rivestita di compassione.

La Nuova Bussola Quotidiana ha parlato con Hollie Dance domenica mattina, 31 luglio. Ha commentato la lettera dell'ospedale, definendola «crudele e sbagliata». In effetti uno dei passaggi spicca per insensibilità laddove si legge: «Durante la sospensione del trattamento, possono essere presenti solo "genitori e fratelli" e un elenco di "questo gruppo deve essere concordato con l'ospedale prima dell'inizio del procedimento"». In un altro punto si invitano i genitori a informare l'ospedale se, dopo la morte di Archie, intendono lavarlo loro o se vogliono l’aiuto del personale ospedaliero, e inoltre se vogliono «impronte di piedi/mani o tenere ciocche di capelli prima o dopo la sospensione [dei sostegni vitali]». E ancora: durante tutto il procedimento, «un medico valuterà regolarmente Archie per confermare quando il cuore ha smesso di battere». Tutto questo, nelle intenzioni, dovrebbe servire a «preservare la dignità di Archie e allo stesso tempo offrire supporto alla famiglia durante tutto il processo".

Curiosamente, la lettera è stata consegnata esattamente un giorno dopo che il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità (UN CRPD) ha inviato un'ingiunzione urgente per "misure provvisorie" al governo del Regno Unito affermando che il trattamento sanitario di Archie dovrebbe essere continuato mentre il Comitato esamina il suo caso.

Hollie Dance e Paul Battersbee si sono infatti rivolti all’ONU in un “estremo tentativo” dopo che tutti i loro ricorsi legali nei tribunali del Regno Unito erano falliti. In una lettera, il responsabile della Sezione delle Nazioni Unite sui Trattati sui Diritti umani, Ibrahim Salama, ha affermato di aver «chiesto allo Stato parte (il governo britannico) di astenersi dal sospendere le cure mediche per la conservazione della vita, compresa la ventilazione meccanica, la nutrizione e l'idratazione artificiali, alla presunta vittima mentre il caso è all'esame della commissione». Il dipartimento legale del governo del Regno Unito ha risposto nel tardo pomeriggio di domenica 31 luglio rinviando il caso alla divisione per la famiglia dell'Alta Corte per "considerazioni urgenti". Così l’ultimo drammatico colpo di scena nella battaglia legale per Archie sarà probabilmente esaminato da un giudice di servizio. Il destino di Archie potrebbe essere deciso in poche ore.

Questi ultimi sviluppi non sono una buona notizia per il Barts Hospital Trust. I medici stanno cercando di porre fine alla breve vita di Archie da quando hanno portato la famiglia in tribunale lo scorso 26 aprile. In una telefonata con la Bussola Quotidiana domenica mattina, 31 luglio, Mollie Downing parlando a nome del Trust ha spiegato che l'ospedale non è vincolato dall'iniziativa delle Nazioni Unite. Secondo il Trust, l'ingiunzione delle Nazioni Unite non ha giurisdizione sul Royal London Hospital che è invece «vincolato dalla sentenza del giudice Hayden del 15 luglio». Ha spiegato che la questione è ora tra le Nazioni Unite e il governo del Regno Unito e per sospendere il ritiro del supporto vitale di Archie è necessario che il governo del Regno Unito ottenga un nuovo ordine del tribunale in tal senso. Fino a quando ciò non viene fatto, i medici sono legalmente tenuti ad applicare l'ordinanza del tribunale esistente così com'è.

Questo è il motivo che ha spinto il team legale di Hollie Dance a scrivere una lettera aperta a Stephen Barclay, Segretario di Stato per la salute e l'assistenza sociale, per spiegare che il Trust intende «procedere a rimuovere il supporto vitale da Archie già lunedì 1° agosto». «Se ciò accadesse, sarebbe una crudeltà straordinaria e una flagrante violazione dei diritti di Archie come persona disabile», ha detto Hollie. «Archie ha il diritto che le decisioni sulla sua vita e la sua morte, prese dal National Health Service (NHS) e dai tribunali del Regno Unito, siano esaminate da un organismo internazionale per i diritti umani». Il Dipartimento per la salute e l'assistenza sociale ha risposto dicendo: «Abbiamo ricevuto la lettera e risponderemo a tempo debito». Risposta che ha soddisfatto Hollie: «Siamo sollevati dal fatto che il governo abbia preso sul serio l'intervento delle Nazioni Unite. Questa non era una "richiesta" ma un'ingiunzione di misure provvisorie da parte dell'ONU».