DIVINA COMMEDIA / PARADISO

Dio è «l’amor che move il sole e l’altre stelle»
IL PARADISO RITROVATO/ 21

Dio è «l’amor che move il sole e l’altre stelle»

Dante nell’ultimo canto del Paradiso racconta di vedere sotto una prospettiva divina e di sorprendere come tutto è comprensibile solo in Dio. Dopo la preghiera alla Vergine pronunciata da san Bernardo, Dante ha la grazia di vedere Dio. E ci testimonia che in Dio trova un’unità tutto quello che nell’universo è separato.


Una delle più belle preghiere rivolte a Maria
IL PARADISO RITROVATO/ 20

Una delle più belle preghiere rivolte a Maria

Salito all’Empireo, Dante vede la Candida Rosa, ove risiedono le anime dei santi (ciascuna seduta sul proprio scanno) che il poeta ha già in parte incontrato per grazia lungo la salita per i Cieli. Voltatosi verso Beatrice per porle domande sulla visione, il poeta trova al posto di lei san Bernardo.


Einstein e il Big bang nella Divina Commedia
IL PARADISO RITROVATO/ 19

Einstein e il Big bang nella Divina Commedia

Superati tutti i cieli, Dante è, infatti, arrivato al Primo mobile, poi lo ha varcato in un punto qualunque ed è passato nell’Empireo. Il sommo poeta ci riserva una descrizione dell’universo sbalorditiva. Tanto che alcuni scienziati riconoscono una somiglianza tra l’universo dantesco e la visione di Einstein.


L’ultimo esame per Dante: che cos’è la carità?
IL PARADISO RITROVATO/ 18

L’ultimo esame per Dante: che cos’è la carità?

L’ultima prova cui sarà sottoposto Dante (è ormai scontato) riguarderà la terza virtù teologale, la carità che scaturisce dalla fede e dalla speranza. Incaricato di interrogare Dante al riguardo è san Giovanni evangelista. Che appare qui in come una luce accecante che Dante non riesce neppure a sostenere.


Con san Giacomo Dante sostiene l'esame sulla speranza
IL PARADISO RITROVATO/ 17

Con san Giacomo Dante sostiene l'esame sulla speranza

Superata la prima prova, nel canto XXV Dante si appresta a rispondere alle domande che gli porrà san Giacomo. Siamo sempre nel Cielo delle stelle fisse ove Danteè in compagnia di Beatrice che lo esorta a mirare “il barone” (san Giacomo) a causa del quale sulla Terra si va in pellegrinaggio in Galizia.


San Pietro fa l'esame della fede a Dante
IL PARADISO RITROVATO/ 16

San Pietro fa l'esame della fede a Dante

La fatica non è a nessuno in alcun modo risparmiata. Così, se nell’Inferno Dante ha rischiato di morire dinanzi alle mura della città di Dite, ora in Paradiso corre il pericolo di non vedere Dio. È stato investito della missione di raccontare tutto quanto ha visto, ma farlo dovrà sostenere un esame. Sulla fede.


Ritorno alle origini del monachesimo occidentale
IL PARADISO RITROVATO/15

Ritorno alle origini del monachesimo occidentale

L'incontro di Dante con San Benedetto da Norcia (490-560) nel cielo di Saturno, è un viaggio alla riscoperta dei valori all'origine del monachesimo. L’anima di San Benedetto riconosce che quanto ha compiuto non è frutto del suo merito, ma della grazia divina, e che il fine dell’azione umana non è la propria gloria, ma quella di Dio. 


Giustizia degli uomini e misericordia di Dio
PARADISO/14

Giustizia degli uomini e misericordia di Dio

Se nel quinto Cielo prevaleva l’immagine della croce, simbolo della redenzione, nel sesto cielo di Giove si staglia l’immagine dell’aquila, segno dell’Impero: all’Impero la provvidenza di Dio ha affidato l’ordine universale. Dal cielo di Giove deriva la giustizia umana che l’Impero ha il compito di mantenere nel mondo.


Il talento personale è un dono al servizio di tutti
IL PARADISO RITROVATO/ 13

Il talento personale è un dono al servizio di tutti

Il viaggio di Dante è quasi terminato, ritornerà sulla Terra, dove inizierà la sua vera missione nella vita ordinaria: dovrà avere il coraggio di essere poeta, di scrivere, di raccontare la verità. Questa sarà la sua vocazione, una chiamata iscritta nella realtà, a partire proprio dai talenti che gli sono stati donati.


Nel Cielo delle anime combattenti per la verità e la fede
IL PARADISO RITROVATO/ 12

Nel Cielo delle anime combattenti per la verità e la fede

Nel quinto cielo di Marte, Dante incontra le anime combattenti per la fede. Tra queste l’attenzione principale è dedicata al trisavolo del poeta, Cacciaguida, che meritò il titolo di cavaliere dall’Imperatore Corrado III per aver partecipato alla seconda Crociata. In lui Dante celebra il combattere in nome della verità.


L'importanza del "dire": l'esempio di san Domenico
IL PARADISO RITROVATO/ 11

L'importanza del "dire": l'esempio di san Domenico

Il canto XII del Paradiso presenta uno dei santi più significativi del Duecento: san Domenico di Guzmàn. Nato a Calaruega in Castiglia nel 1170, fonda l’Ordine dei Frati predicatori, approvato nel 1216 da papa Onorio III, basato sulla predicazione itinerante, sulla povertà mendicante, sullo studio e sulla vita comune. 


Così san Francesco diventa la "figura" di Cristo
IL PARADISO RITROVATO/ 10

Così san Francesco diventa la "figura" di Cristo

Il concetto di figura ben rappresenta l’evento e la cultura cristiani. Tutti noi, secondo tale impostazione, siamo “figura” ovvero profezia di quello che saremo, poi, nell’aldilà, prefigurazione della condizione della nostra anima dopo la morte. Così, in Dante, san Francesco è figura di Cristo. Ecco perché.


Nel Cielo del Sole brilla una luce per tutti gli uomini
IL PARADISO RITROVATO/ 9

Nel Cielo del Sole brilla una luce per tutti gli uomini

Dante struttura le cantiche con perfezione, equilibrio, armonia, infittendo i canti di significazioni numeriche e simboliche. Potremmo chiederci se anche i santi siano stati collocati nel Paradiso secondo un ordine prestabilito. Come nell’XI canto dove incontriamo san Francesco, uno dei santi principali dell’intera storia della Chiesa.


La nostra vocazione è iscritta nel cuore e nella realtà
IL PARADISO RITROVATO/ 8

La nostra vocazione è iscritta nel cuore e nella realtà

Dante sale al terzo Cielo, quello di Venere, ove si trovano gli spiriti amanti. Non si accorge di salirvi, ma si rende conto di esservi entrato dal fatto che Beatrice gli appare ancora più bella. Il poeta vede luci che, ruotando in maniera rapida, si dirigono verso di lui, cantando “Osanna”.  Qui Dante incontra Carlo Martello.


Giustiniano racconta a Dante il senso della storia
IL PARADISO RITROVATO/ 7

Giustiniano racconta a Dante il senso della storia

Già in altri canti della Commedia Dante ci aveva mostrato la sua visione provvidenziale della storia. Dante non vuole giustificare le ingiustizie, le sopraffazioni, le violenze, lo si è visto più volte nel percorso tra Inferno e Purgatorio. Il Fiorentino è, però, convinto che esista un disegno più alto.


Giustiniano, anche gli imperatori vanno in Cielo
IL PARADISO RITROVATO/6

Giustiniano, anche gli imperatori vanno in Cielo

Dopo aver parlato dei mali di Firenze nell'Inferno e di quelli dell'Italia nel Purgatorio, Dante glorifica l'Impero che fu nel Paradiso, incontrando Giustiniano, l'imperatore d'Oriente del VI Secolo che raccolse e semplificò l'immensa legislazione romana, con un codice che è tuttora alle origini del nostro diritto.   


Nel Cielo della Luna, ancora una donna
IL PARADISO RITROVATO/5

Nel Cielo della Luna, ancora una donna

Il Paradiso si apre inequivocabilmente nel segno della donna. Nel I canto campeggia Beatrice, così come nel I Cielo la prima anima che Dante incontra è ancora una donna: Piccarda Donati, una delle anime che ha mancato ai voti, perché costrette con la violenza.


La Bellezza, la via che porta l'uomo verso il Cielo
IL PARADISO RITROVATO/ 4

La Bellezza, la via che porta l'uomo verso il Cielo

Dante sta facendo un’esperienza nuova, quella di «transumanar», ovvero di andare oltre la condizione umana, senza i vincoli e i limiti della corporeità. Inizia a vedere una luce intensa come se un Sole si fosse aggiunto ad un altro Sole e ode un’armonia musicale bellissima, mai udita in Terra. Ma i dubbi lo assalgono.


Ama davvero chi spalanca all’eterno. Come Beatrice
IL PARADISO RITROVATO/ 3

Ama davvero chi spalanca all’eterno. Come Beatrice

Una persona che davvero ama non trattiene l’altro su di sé, ma gli indica la strada buona, la verità, la bellezza, la bontà. Questa è la vera educazione. La Beatrice del Paradiso non si comporta come donna amata, ma come maestra che spalanca il cuore di Dante. Spalancare il cuore vuole dire indirizzare al desiderio dell’assoluto.


La terza cantica scritta in latino? Inizierebbe  così
IL PARADISO RITROVATO/ 2

La terza cantica scritta in latino? Inizierebbe così

La terza cantica della Commedia è dedicata a Cangrande della Scala. Nell’epistola in latino che invia al Signore di Verona, Dante ne indica il fine: «removere viventes in hac vita de statu miserie et perducere ad statum felicitatis» ovvero strappare gli uomini dalla condizione di infelicità e accompagnarli alla felicità. 


La morte di Beatrice e l'ultima cantica della Commedia
IL PARADISO RITROVATO/ 1

La morte di Beatrice e l'ultima cantica della Commedia

L’8 giugno del 1290 moriva Beatrice, Bice di Folco Portinari. Non aveva ancora compiuto venticinque anni, era di pochi mesi più giovane di Dante. La sua morte improvvisa lasciò un segno indelebile nel poeta fiorentino: probabile, infatti, che in questo tempo concepì la stesura del Paradiso, ultima cantica della Commedia.