NASCE IL COMITATO

«"Ascoltami". Noi, malati post vaccino e senza dignità»

Appena costituito ha già 100 iscritti, numero che crescerà. Non chiedono risarcimenti, solo di essere ascoltati da quello Stato che, dopo averli costretti a vaccinarsi, ora li abbandona di fronte a reazioni avverse neurologiche e autoimmunitarie che non si vogliono studiare né curare. Nasce Ascoltami, il comitato delle vittime da reazione grave avversa. «Molti di noi hanno già speso 5000 euro per sentirsi accusare di isteria, ma qua c'è chi non cammina e chi non dorme più». Nel board sono tante le testimoni che hanno raccontato alla Bussola il proprio calvario. Due legali offrono patrocinio per inviare segnalazioni coordinate ad Aifa. La portavoce: «Siamo malati senza dignità: perché destinano medici alla cura del long covid e non delle reazioni avverse?». 

Attualità 07_10_2021

L’intento è già dichiarato nel nome: si chiama “Ascoltami” ed è il primo comitato di presunte vittime da vaccino anti covid che escono allo scoperto. Presunte, perché al momento, in assenza di una diagnosi sistematica da reazione avversa, la correlazione con il vaccino è soltanto cronologica, ma vittime lo sono già: non solo perché soffrono – come la Bussola ha raccontato in questo mese – e spesso non vengono nemmeno curate. Ma anche perché i loro guai sono incominciati immediatamente dopo l’inoculo, senza una spiegazione giustificata e senza alcuna patologia precedente.

GIA' NOVANTA ISCRITTI
Chiedono anzitutto di essere ascoltate e sono già un centinaio
. «Novanta, per la precisione» – spiega una di loro, Federica Angelini -, la più rappresentativa, perché la prima a uscire allo scoperto, maestra veronese, innamorata dei suoi ragazzi, che dopo il vaccino ha avuto la vita sconvolta da misteriosi bruciori e dolori neurologici imprecisati.

Il suo calvario, raccontato dalla Bussola quest’estate, ha dato coraggio anche a molte altre donne che hanno deciso di uscire allo scoperto e raccontare un dolore e una sofferenza che non si vuole indagare. (Leggi il DOSSIER Mal di vaccino

Oggi Federica (in foto), che ha tirato fuori gli artigli con una determinazione che non sperava nemmeno di avere, ha dato vita a questo comitato che è composto anzitutto da loro, le persone che soffrono di reazioni post vaccino affinché venga loro riconosciuta la dignità di essere considerate come tutti gli altri malati e si avvale del contributo di avvocati, mentre cerca ora di trovare medici disposti anzitutto ad ascoltare a curare e a raccogliere quella documentazione scientifica che esiste, ma si ignora.

Che ci sia bisogno di ascoltare, lo dimostra anche la miopia delle “virostar” in tv che ignorano sistematicamente il fatto che molte persone, dopo il vaccino, abbiano iniziato ad accusare neuropatie serie, fibromialgie, artriti invalidanti, sospetti di Sclerosi multipla e altre problematiche che hanno tutta l’aria di essere permanenti. Basta aprire un giornale a caso e trovare ogni giorno un normalizzatore della causa del vaccino. Come il noto immunologo Alberto Mantovani, che non più tardi di ieri, intervistato dalla Stampa, alla domanda del giornalista sugli effetti collaterali ha dichiarato: «Non ci possono essere dati su questo, ma non è mai successo che i vaccini abbiano dato problemi simili. Gli effetti collaterali eventuali, più che sopportabili in questo caso, sono sempre a breve termine». “Sopportabili” e a “breve termine”: due parole che stridono con il dolore lancinante di questi primi cento, i quali escono dal loro guscio di sofferenza, spesso un letto o un divano, rifugi dove trascorrono gran parte delle ore della giornata perché spossati e senza forze.

LO STATO LI IGNORA
E gran parte di loro si presenta così nella video chat organizzata da Federica con la Bussola per presentarsi: esausti dopo mesi di attesa, cortisone e speranze naufragate. Nessuno di loro chiede un risarcimento, perché tutti conoscono le regole del gioco, nessuno di loro cede al piagnisteo facile perché la loro sofferenza si fa largo nel pietoso e silenzioso decoro di chi soffre, ma non strepita. Ma ci sono, e lo Stato non può ignorarli.

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Tutti accusano problematiche di natura autoimmunitaria e se il nesso per ora è soltanto cronologico è pur vero che nessun medico, nonostante la comoda e pilatesca formula dell’“esclusa correlazione”, è riuscito a dimostrare che il vaccino non c’entra nulla e a provare che quello che vivono non è altro che una forma di isteria.

E allora si presentano dal loro letto di dolore. C’è Cristina Lenci, di Roma, che si è fatta già 7 visite al pronto soccorso per sentirsi irridere dai medici: «Mi continuano a dire che non ho nulla e si stupiscono dicendomi: “Ma come? Non è contenta di non avere un tumore?"» e c’è Elena da Ronch (in foto), di Belluno: «Ho già speso 3000 euro per controlli, ma spesso troviamo persone che si approfittano della nostra situazione».

«BRUCIORI DEVASTANTI»
Barbara d’Ambrosio, 44 anni di Torino, ha avuto effetti collaterali da subito ed è stata tenuta 7 ore in pronto soccorso: «Sono partiti dal presupposto che la mia fosse una suggestione, mi hanno gelato: “Signora, lei ha avuto una reazione, ma ora si faccia una cura di cortisone e poi pensiamo alla seconda dose”. Se li avessi ascoltati mi avrebbero ucciso». Il suo calvario è passato da un neurologo di Torino che ha pensato fosse depressa, prima di approdare a due medici, uno del Besta e uno del San Raffaele di Milano. «Hanno cambiato prospettiva, iniziando a ragionare su quali sono gli effetti che può provocare il vaccino e si sono resi disponibili ad andare fino in fondo anche facendo una biopsia. Nel frattempo, i miei dolori non sono una suggestione: giro per medici dal 31 maggio, sono sfinita: ho speso 5000 euro e intanto non cammino, se mi alzo in piedi sento delle belve che mi strappano a morsi la carne».

E c'è Paola Sofia che soffre di «bruciori devastanti in tutto il corpo compresa la testa, gli occhi, la bocca, oppressione toracica, metà corpo insensibile. Ora non riesco più a mangiare perché ho gola e bocca con poca salivazione. Riesco a mangiare solo yogurt. Sono stata responsabile mi sono fidata della Scienza ed ora quella Scienza dov'è?».

«Manca la dignità di malati – prosegue Federica – si dà dignità ai malati di covid e a quelli che soffrono di long covid, invece noi dobbiamo andare ad elemosinare le cure».

«SEGNALEREMO IN MASSA AD AIFA»
E proprio su questo, uno degli avvocati, Federico Guidi ha detto che uno degli obiettivi di Ascoltami è proprio quello di arrivare ad avere dei medici dedicati per lo studio delle reazioni avverse e per seguire questi casi “fantasma”: «A questo si aggiungerà anche una segnalazione sistematica ad Aifa con carta intestata del comitato in modo da dare alla segnalazione – che in molti casi è già stata fatta - una forza maggiore».

Ad affiancare Federica Angelini in questa avventura, imprevista fino a solo pochi mesi fa, ma ormai necessaria, è anche Stefano Ferrero (in foto), l’ex consigliere regionale valdostano che ha denunciato alla Bussola le sue reazioni avverse: «Questo comitato nasce perché a fronte dell’obbligo effettivo di vaccinarci, lo Stato ci ha abbandonato non appena sono cominciati i problemi. Lo Stato sta pensando di aver assolto al suo obbligo fornendo i vaccini, ma non è così: se vuoi tutelare la salute pubblica, devi anche vedere che cosa succede dopo che mi hai inoculato con metodo coercitivi questo siero».

Non sono no vax, guai a chi prova anche solo a adombrarlo, ma sono vittime. Probabilmente del vaccino, sicuramente di abbandono terapeutico, fenomeno che in Italia ha un nome e un cognome preciso: Mala sanità. 

info@comitatoascoltami.it