St. John the Evangelist by Ermes Dovico
REAZIONI AVVERSE: TESTIMONIANZE

"Non dormo per il dolore, ma per i medici sono isterica"

Il viaggio della Bussola nel mondo sommerso delle reazioni avverse gravi da vaccino fa tappa a Bologna da Rosaria Gualtieri: "Ero convintissima di vaccinarmi, poi ho smesso di camminare e adesso sono senza forze, non riesco a prendere in braccio mio nipote, il corpo brucia e alla notte i dolori sono fortissimi. I medici? Chi ha detto che sono isterica, chi ha pensato a un'ernia..., la verità è che nessuno sa dirci nulla. Siamo abbandonate e inascoltate".

Attualità 26_08_2021

I tratti comuni a tutte le altre storie sono: la convinzione nel fare il vaccino e poi, subito dopo l’iniezione, una serie di problemi che le stanno rendendo la vita impossibile. Sono i soliti misteriosi bruciori, dolori diffusi, impossibilità a muoversi, a guidare, a sollevare pesi che rendono la condizione di vita ogni mese che passa sempre più invalidante, il cuore fragile, l’impossibilità di trovare medici disposti ad ascoltare. E la notte è il momento più drammatico.

Non fa eccezione Rosaria Gualtieri: “La notte non dormo dal dolore, uno dei tanti medici che mi ha visitato mi ha detto che secondo lui la mia è una “paranoia” post vaccino. Gli ho detto: provi a non dormire la notte, dottore, e poi mi dirà se non va in paranoia”.

Il viaggio della Bussola nel mondo sommerso delle reazioni avverse da vaccino covid – tutte regolarmente segnalate ad Aifa, ma sulle quali nessuno ha ancora fatto né diagnosi né prognosi – fa tappa a Bologna. È qui che vive col marito e i figli Rosaria, 38 anni, capelli neri corvini e una voglia di raccontare di come il vaccino le abbia peggiorato la vita che si fa sempre più loquace con l’aumentare dei sintomi raccontati. C’è l’ansia di non scordare nessun particolare, per timore di non essere creduti a sufficienza, che fagocita pensieri e parole: “Noi siamo le vittime del vaccino – ci racconta – e nessuno ci ascolta, ma stiamo male”.

Rosaria, quando ha fatto il vaccino?
Il 25 maggio. Ero convintissima di farlo.

Quando sono comparsi i primi disturbi?
Subito dopo. Sono stata ricoverata per una sospetta ischemia, io che non fumo e non bevo nemmeno un caffè al giorno.

Che cosa aveva avvertito?
Pochissimi giorni dopo il vaccino ho smesso di camminare. Dopo 4 giorni di ricovero mi hanno dimesso che ancora non camminavo. In tutto ho fatto 44 giorni di cortisone.

Risultati?
A tre mesi dal ricovero non dormo la notte e non sono più io dai forti dolori.

Che cosa le hanno detto i medici?
Qui dobbiamo aprire un lungo capitolo perché di medici ne ho visti parecchi in questi mesi, ma una diagnosi e soprattutto una terapia su quello che mi è successo non è mai stata fatta.

Cominciamo…
Il primo a visitarmi è stato una guardia medica. Mi dice che la mia è isteria da vaccino, figuriamoci, mi piegavo in due dal dolore… ce ne vuole di isteria per non riuscire a fare neanche due passi. Poi al Maggiore mi tengono quattro giorni. Sospettano un’ischemia, mi fanno gli esami e mi rimandano a casa.

E lei?
Gliel’ho detto: non camminavo. Ho chiesto se per caso non fosse una reazione avversa da vaccino.

E loro?
Loro mi hanno risposto che se fosse una reazione da vaccino, allora “come è arrivata se ne andrà. Prenda della Tachipirina”.

Un po’ poco…
Infatti. Successivamente una neurologa al Bellaria mi ha dato degli integratori. Degli integratori! Non li ho neanche presi. Non mi hanno praticamente visitato e mi hanno persino chiesto il ticket da pagare.

Una beffa.
Al Rizzoli, un medico si è stupito che mi avessero dimesso in quelle condizioni.

Parliamo del dolore…
Bruciante, persistente, profondo, straniante. Non saprei come altro descriverlo se non con parole di questo tipo. Ho partorito due volte, e senza epidurale, ma le assicuro che questo dolore non ha nulla di paragonabile, lo proietti su tre mesi e poi per chissà quanto. I primi cinque kg li ho persi nei nove giorni dopo il vaccino.

Il “bruciore” del corpo è un tratto comune a molte nella sua condizione…
I medici non sanno che cosa sia, non sanno spiegarlo. Ho fatto una risonanza a Monselice, mi hanno guardata in quattro zone per vedere che non ci fossero delle vene aperte. Niente. Non è emerso nulla, ovviamente la mia situazione neurologica precedente il vaccino non presentava alcuna criticità.

Come è cambiata la sua vita?
Mi brucia il corpo, non dormo la notte, non riesco a tenere in braccio mia nipote, faccio il mezzo carico della lavatrice perché non riesco a stendere tutto il bucato insieme. E questa situazione mi ha provocato conseguenze con la mia precedente attività.  

Ha fatto la seconda dose?
Sono andata a disdirla, non riuscivo neanche a guidare e dovevo farmi accompagnare. In che condizioni mi sarei presentata? Il mio medico mi ha detto che non me la sente di farmela fare.

Ha ragione…
Si, nel frattempo un ortopedico mi ha detto che ho un’ernia.

E lei?
Gli ho detto: ma si figuri, mi hanno visto due centri neurologici e lei mi va a parlare di un’ernia.  

Il suo caso è stato segnalato ad Aifa?
L’ho dovuto fare io perché il mio medico non la faceva. Allora mi hanno telefonato da Sant’Isaia, la struttura di Bologna dove fanno farmacovigilanza. Era una dottoressa, le ho mandato 23 pagine di documentazione.

Che cosa le hanno detto?
Niente. Sono abbandonata totalmente, inascoltata. Ho ottenuto un esonero, ma non mi rilasciano il green pass. L’altro giorno al bar non mi hanno fatto sedere perché potevo essere contagiosa. Mi hanno anche detto che potrei fare la seconda dose una volta guarita e una volta smesso il cortisone. Ma io non lo so nemmeno se guarirò…