Saint John of the Cross by Ermes Dovico

INDIA

Se il ritorno dei marò diventa uno spot elettorale

Ci sono alcuni aspetti che non convincono nell’iniziativa di Roma di far tornare a casa Salvatore Girone e Massimiliano Latorre anche per consentire loro di esercitare il diritto di voto. Qualcuno sarà così spregiudicato da usarli a scopo elettorale?

Economy 20_02_2013
Marò

Ci sono alcuni aspetti che non convincono nell’iniziativa di Roma di far tornare a casa Salvatore Girone e Massimiliano Latorre anche per consentire loro di esercitare il diritto di voto. La richiesta di un permesso di quattro settimane per i due fucilieri di Marina è stata stranamente tenuta segreta fino alla vigilia del dibattimento in aula.

"E' importante che i giudici accettino questa richiesta - hanno spiegato all’Ansa fonti italiane in India - perché‚ questo permetterebbe di assorbire meglio il periodo di attesa prima della costituzione del tribunale speciale che dovrebbe esaminare la questione della giurisdizione sull'incidente in cui i due fucilieri del San Marco sono rimasti coinvolti il 15 febbraio 2012". I marò hanno ottenuto nel dicembre scorso una licenza natalizia di due settimane e sono rientrati come previsto a Kochi, in Kerala, il 4 gennaio. Anche in caso la concessione del permesso verrebbe subordinata a nuove garanzie di Roma circa il ritorno in India dei due militari e forse a una nuova cauzione.

La richiesta, illustrata dall'avvocato Arish Salve che segue da tempo la causa dei marò, ha visto la Corte Suprema esprimersi dopo una breve udienza rinviando a venerdì ogni decisione, ma non prima che uno dei tre giudici del tribunale, Vikramajit Sen, affermasse ironicamente che “è da voi che un ex premier ha detto che è normale dare tangenti?''. Una battuta fuori luogo nel più alto tribunale indiano e singolare tenendo conto dell’alto tasso di corruzione presente nella politica indiana.

Considerati i tempi lunghissimi della burocrazia indiana e quelli necessari a istituire un tribunale speciale è certo una buona idea portare a casa Latorre e Girone anche se ancora una volta temporaneamente.
A destare sospetti è invece la coincidenza elettorale dal momento che, risedendo nell’ambasciata di Delhi, i due militari potrebbero votare presso la sede diplomatica come il personale della Farnesina, i militari impegnati all’estero e i cittadini italiani che vivono oltremare.

Rimpatriare Latorre e Girone per consentire loro di votare sembra quindi una scusa e del resto se venerdì la Corte Suprema desse il benestare i due riuscirebbero a rientrare in Italia appena in tempo, venerdì in serata o sabato, probabilmente con un volo di Stato. Il sospetto è che il loro ritorno a poche ore dal voto possa avere ragioni legate strettamente alla campagna elettorale, specie se al loro arrivo a Ciampino venissero accolti dal premier Mario Monti che, in veste istituzionale, si assicurerebbe un “mega spot” alla vigilia dell’apertura dei seggi. Sarebbe triste e al tempo stesso farsesco se il governo italiano, incapace di indurre l’India a rispettare il diritto internazionale, finisse per strumentalizzare Latorre e Girone nel tritacarne della campagna elettorale.