L'ultima, grande, lezione sulla Chiesa
Prima di partire per Castelgandolfo, papa Benedetto XVI ha incontrato i cardinali, impartendo una nuova, grande lezione sulla Chiesa che, ha detto, dovrebbe costituire per i cardinali «la ragione e la passione della vita». La Chiesa «non è un’istituzione escogitata e costruita a tavolino…, ma una realtà vivente… Essa vive lungo il corso del tempo, in divenire, come ogni essere vivente, trasformandosi… Eppure nella sua natura rimane sempre la stessa, e il suo cuore è Cristo».
- Il saluto ai cardinali ll Il testo dell'ultima udienza
- «Adotta un cardinale», di G. Villa
«La Chiesa è del Signore, non dei calcoli umani»
Almeno 150mila persone provenienti da tutto il mondo si sono strette attorno a Benedetto XVI in un grande abbraccio in Piazza san Pietro per l'ultima udienza del suo pontificato. In cui il Papa dopo aver ringraziato Dio, i collaboratori e tutti i fedeli, ha ricordato che la fiducia va posta solo in Dio e non nei calcoli umani: «La barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua e non la lascia affondare». Il Papa ha poi ricordato che se è vero che Dio ci ama sempre, «attende che anche noi lo amiamo». Infine Ratzinger ha esortato tutti a sperimentare e testimoniare la gioia che viene dalla familiarità con Cristo.
L'importante è che sia santo
Nell'Angelus di ieri il Papa ha risposto all'obiezione di chi ha criticato la sua rinuncia, ma soprattutto ci ha fatto capire che la linea di demarcazione nella Chiesa - e anche nel mondo - è tra chi ha fede e chi non ce l'ha.
«Ha dato tutto per la Chiesa»
Più passano i giorni dall’11 febbraio, quando Benedetto XVI ha compiuto quel gesto di rinunzia al Pontificato, e più si chiariscono le motivazioni che l‘hanno portato a questa decisione, rivoluzionaria in duemila anni di storia della Chiesa.
Il rabbino Rosen racconta un Papa straordinario
David Rosen, direttore della sezione israeliana dell'Anti-Defamation League, ripercorre le tappe dell' amicizia nata con il Santo Padre Benedetto XVI e commenta la sua decisione di ritirarsi in preghiera.
I centomila di piazza San Pietro
Profonda gratitudine per questo Papa e desiderio di seguirlo sulla strada della conversione. Per questo decine di migliaia di persone hanno attraversato l'Italia ieri per poter partecipare al penultimo Angelus con Benedetto XVI.
«Tempo di conversione e di penitenza»
Di fronte a una folla di circa 100mila fedeli il Santo Padre ha parlato delle tentazioni di Gesù. Non bisogna «avere paura» di affrontare «il combattimento contro lo spirito del male», «l'importante è che lo facciamo con Cristo, il Vincitore».
- I centomila di Piazza San Pietro di R. Cascioli
Benedetto XVI, lezione sul Vaticano II
Presentata come una «piccola chiacchierata» con i parroci di Roma, la lezione sul Vaticano II che Benedetto XVI ha proposto il 14 febbraio rimarrà invece tra i testi fondamentali della sua eredità teologica e pastorale.
Negri: Necessaria una riforma morale della Chiesa
Quella di Benedetto XVI è stata una grande testimonianza di fede e di umanità, che ha avuto nella formulazione della carità il suo punto più alto. Ora il successore dovrà procedere rigorosamente e velocemente su questa strada della riforma intellettuale e morale della Chiesa, a partire da episcopato e clero. C’è bisogno di una forte coscienza della novità cristiana, che diventi cultura, criterio di giudizio e di comportamento, capacità di interlocuzione con il mondo fuori della Chiesa.
Le dimissioni e la riduzione modernista
L’interpretazione modernista delle dimissioni di Papa Benedetto XVI dilaga. Ne abbiamo avuto insigni esempi fin dai primi minuti e basta leggere i giornali per rendersi conto delle energie e delle truppe scese in campo.
Dimissioni, anche Paolo VI ci pensò
La decisione di Papa Benedetto XVI ha diversi precedenti nella storia della Chiesa, che sarebbero molti di più se tanti altri papi avessero dato seguito alle loro intenzioni.
Nessuna resa, la strada è già tracciata
Alla luce della clamorosa decisione di Benedetto XVI di rinunciare al ministero di vescovo di Roma, annunciata lunedì, vanno riletti gli ultimi suoi discorsi che finiscono per assumere il senso del testamento spirituale. Come quello al Seminario romano venerdì scorso...
Messori: l'eredità di Benedetto XVI è la fede
Lo scrittore Vittorio Messori: «La rinuncia al pontificato nel giorno della Madonna di Lourdes non è un caso: atto di devozione a Maria ma voleva anche parlare della sua malattia, la vecchiaia». «La sua non è una resa, ma una scelta razionale per il bene della Chiesa». «Benedetto XVI è sempre stato convinto della necessità di rilanciare l'apologetica, cioè di ritrovare le ragioni della fede. Per questo ha indetto l'Anno della Fede». «La Curia non l'ha mai amato, in fondo era un corpo estraneo».
La falsa profezia di Malachia
Immancabile, dopo la rinuncia di Benedetto XVI, arriva la corsa alle profezie, tanto più gettonate quanto più possono far pensare a una prossima fine del mondo. Come se il 21 dicembre 2012 non avesse insegnato niente. E neanche a dirlo la profezia più gettonata è quella di San Malachia.
Un passo indietro? No, passo avanti
Il Papa aveva di fronte a sé due beni: la testimonianza nel martirio, come fece il suo predecessore Giovanni Paolo II e l’efficacia dell’azione pastorale. Il Pontefice ha scelto questa seconda strada.
«Dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma»
Ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice.
La libertà di un uomo afferrato da Cristo
Con questo gesto, tanto imponente quanto imprevisto, il Papa ci testimonia una tale pienezza nel rapporto con Cristo da sorprenderci per una mossa di libertà senza precedenti, che privilegia innanzitutto il bene della Chiesa. Così mostra a tutti di essere totalmente affidato al disegno misterioso di un Altro.
Un uomo mai stato così grande
Poche battute di un'agenzia e tutto diventa, di colpo, infinitamente piccolo: gli schiamazzi della politica-cabaret, il dito medio di un allenatore, Sanremo e lo spread.
Dimissioni del Papa, evento «apocalittico»
Niente a che vedere con le profezie sulla fine del mondo, ma giudizio su questo tempo di estrema difficoltà per la Chiesa e per la società, punto finale di un attacco alla Chiesa, a Dio e all'uomo, iniziato con Martin Lutero. Il gesto di Benedetto XVI va anche collegato alle profezie di Fatima e di Santa Ildegarda di Bingen, da lui più volte spiegate.
Tre certezze davanti allo smarrimento
È stata una decisione personale a lungo meditata, su cui pesa certamente la mancanza di forze per poter governare una Chiesa che vive tempi travagliati. Ma in questo momento è importante anzitutto la gratitudine per questo pontificato, e la certezza che a guidare la Chiesa è lo Spirito Santo.
Il Papa si dimette dal 28 febbraio
Il papa Benedetto XVI ha annunciato questa mattina l'intenzione di dimettersi dal 28 febbraio «per il bene della Chiesa». L'annuncio è stato dato dal Papa stesso. ''Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell'animo''. Così ha detto Benedetto XVI per spiegare la sua decisione. Padre Lombardi: ''Il Papa ci ha preso un po' di sorpresa''