Saint Joseph by Ermes Dovico
SINODO SULL'AMAZZONIA

Viri probati, c'è chi dice no. Ma a parlare sono altri

Il Vaticano riferisce che nel corso del Sinodo si sono alzate voci dirette a sottolineare che "la mancanza di sacerdoti in Amazzonia non è legata al celibato" e che, quindi, "ordinare persone sposate potrebbe non risolvere il problema" dell'accesso all'Eucarestia nei territori più lontani. Ma a parlare sono vescovi come l'austriaco Kräutler che non solo punta ai preti sposati, ma anche all'ordinazione femminile.  

Ecclesia 10_10_2019

"Mattatore" del briefing di ieri in Sala Stampa è stato monsignor Erwin Kräutler, il vescovo austriaco che all'apertura dell'Assemblea Speciale aveva rilanciato dall'edizione tedesca di VaticanNews un appello al riconoscimento del diaconato femminile. Il prelato emerito di Xingu ha rivendicato la valenza politica di quest'assise; "Gesù è stato politico, la Chiesa è sempre stata politica", ha affermato, rispondendo alla domanda di un giornalista.  

Kräutler è stato anche più netto sulla questione dei "viri probati": "I popoli indigeni non capiscono il celibato e lo dicono apertamente". Il prelato, che ha confermato di aver incontrato papa Francesco un anno dopo la sua elezione e di avergli parlato del problema dell'accesso all'Eucarestia in molte aree sconfinate della regione panamazzonica, ha invocato anche la necessità di un riconoscimento concreto per la donna con il via libera al diaconato femminile: "I due terzi delle comunità amazzoniche che sono senza sacerdoti - ha sostenuto Kräutler - sono dirette e coordinate da donne".

La questione è stata affrontata anche nella Congregazione Generale di ieri, come ammesso durante il briefing da padre Giacomo Costa. Il segretario della Commissione per l'Informazione ha infatti svelato che durante il lavori del Sinodo è emersa la necessità di "promuovere ministeri laicali, tenendo in considerazione la capacità e i carismi delle donne come veri soggetti ecclesiali al servizio dell'evangelizzazione e della comunione". Si tratterebbe, secondo quanto affermato da don Costa in riferimento alla discussione della Congregazione Generale sulla questione, "non di rivendicare, ma di riconoscere".

Anche l'istituzione dei "viri probati", altra proposta sul tavolo dei padri sinodali, è stata presentata come "creatività di nuovi ministeri che rispondono alle necessità dei popoli amazzonici in una prospettiva di conversione ecologica". A tal fine, inoltre, è emersa anche l'idea di non meglio precisati "ministeri ecologici affidati ai laici" in virtù anche del fatto che questo Sinodo farebbe da "cassa di risonanza per le questioni di ecologia integrale emerse nella "Laudato si'".

Nonostante le certezze di monsignor  Kräutler, dal resoconto della giornata di lavori fatto da Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, è emerso come tra i padri sinodali non ci sia un'uniformità di opinioni sull'opzione dei "viri probati". Nella sua sintesi, l'ex direttore di La7 ha fatto presente come nell'Assemblea Speciale si siano alzate voci dirette a sottolineare che "la mancanza di sacerdoti in Amazzonia non è legata al celibato" e che, quindi, "ordinare persone sposate potrebbe non risolvere il problema" dell'accesso all'Eucarestia nei territori più lontani.