VISIONI
Dvd, film senza tempo
Dalle pellicole di Frank Capra e Charlie Chaplin all'epica di Clint Eastwood e Mel Gibson
Culture
20_12_2010
Ecco qualche titolo di film che possa accontentare i palati più diversi, tenendo d’occhio in particolare la possibilità di visione per un pubblico famigliare. Si è optato per puntare su pochi titoli, più o meno noti, tutti reperibili in DVD, alternando per vari generi cinematografico qualche titolo recente e qualche pellicola classica, che abbia però mantenuto la sua freschezza e un’attuale visibilità. Ovviamente, ogni consiglio deve poi essere vagliato a seconda delle concrete circostanze del pubblico di riferimento.
COMMEDIA:
- Uno, due, tre!, di Billy Wilder, con James Cagney, 1961: una strepitosa commedia di un maestro del genere. Siamo a cavallo della costruzione del muro di Berlino. Si ride a crepapelle.
- Operazione sottoveste, di Blake Edwards, con Cary Grant, Tony Curtis, 1959: la storia del celebre sottomarino rosa, raccontata con il sorriso sulle labbra da un ottimo regista scomparso in questi giorni. Attori che, da soli, giustificano la visione.
- Misterioso omicidio a Manhattan, di Woody Allen, con Anjelica Huston, Woody Allen, 1993: strepitoso mi-scuglio di comicità (intelligente e travolgente) e giallo, con una certa suspence. Pienamente consigliabile, divertentissimo, un Woody Allen al culmine della forma.
COMICO:
- Luci della città, di e con Charlie Chaplin, 1931: non si può non segnalare almeno un film di Chaplin: questo (comico, romantico toccante, esilarante) può accontentare tutti i gusti. 80 anni e non sentirli!
- Mio cugino Vincenzo, di Jonathan Lynn, con Joe Pesci, Marisa Tomei, 1992: Il capolavoro del genere giallo-comico degli ultimi 20 anni, purtroppo non abbastanza noto. Il sorprendente cocktail di umorismo demen-ziale e giallo aiuta il film a scorrere veloce e brioso, e molte situazioni entrano di diritto nella storia del ge-nere comico. Parecchie parolacce…
WESTERN:
- Un dollaro d’onore, di Howard Hawks, con John Wayne, 1959: uno dei capolavori western di tutti i tempi, particolarmente adatto a una visione famigliare. Una sorta di “summa” dei valori del western, imperniata sull’esaltazione dell’amicizia e della lealtà. Avventura, humour, suspence, eroismo, colonna sonora, inter-preti, regia: tutto perfetto.
- Il cavaliere della valle solitaria, di George Stevens, con Alan Ladd, 1952: uno degli altri vertici del western, con l’aggiunta di epica e romanticismo. Siamo al top.
- Open range – Terra di confine, di Kevin Costner, con Kevin Costner, Robert Duvall, 2003: in un’epoca che non conosce più i valori del vecchio West, arriva del tutto inaspettato un western di stampo classico. Attori ottimi, atmosfere superbe, per una storia che scorre piacevolmente attraverso solidi valori.
DRAMMATICO:
- La parola ai giurati, di Sidney Lumet, con Henry Fonda, 1957: dodici giurati chiusi in una stanza devono de-cidere su un difficile verdetto. Un mix di suspence e introspezione davvero unici per un classico intramon-tabile.
- 12, di Nikita Mikhalkov, con Nikita Mikhalkov, 2007: Visto il prededente, non ci si deve far sfuggire lo splendido remake attuale. Grande ricchezza di fantasia, anche visiva, davvero rara, e una padronanza della tecnica cinematografica che rende semplici e naturali le invenzioni più spericolate. Soprattutto, una tensione morale che diventa tensione spirituale (e che alla fine sfocia in un attimo di inattesa, vera religiosità).
- Quattrodicesima ora, di Henry Hathaway, 1951: riuscirà un esperto poliziotto a convincere il giovane, in bilico sul cornicione, a non suicidarsi? Grande suspence per un piccolo gioiello di 60 anni fa. Eosrdio di Grace Kelly in una piccola parte.
- Freedom writers, di Richard LaGravenese, con Hilary Swank, Patrick Dempsey, 2007: Nell’omologato e asfittico panorama della distribuzione cinematorgafica italiana, era quasi inevitabile che passasse del tutto inosservato questo splendido esempio di cinema appassionante ed educativo, come quasi solo negli Stati Uniti sanno ancora fare. Giovane e inesperta insegnante catapultata nel mezzo di un “esperimento mutìlticulturale” in cui nessuno in realtà crede. Purtroppo, trattandosi di una storia vera, non tutte le ciambelle vengono col buco, e non tutti i fronti vedranno la nostra eroina vittoriosa.
- Il concerto, di Radu Mihaileanu, con Aleksei Guskov, 2009 : recente meritatissimo successo per la storia di un famoso direttore d’orchestra del Bolshoi di Mosca, licenziato in tronco da Breznev per aver difeso i suoi orchestrali ebrei, e ridotto a uomo delle pulizie, che si trova – quasi trent’anni dopo e grazie a un provvi-denziale equivoco – a organizzare un concerto del Bolshoi in un prestigioso teatro di Parigi con i suoi vecchi musicisti.
EPICO:
- Cinderella Man, di Ron Howard, con Russell Crowe, Renée Zellweger, 2005 Uno dei capolavori degli ultimi anni. Famiglia, eroismo, depressione, resurrezione e riscatto in un film epico, appassionante, com-movente, su un pugile (realmente esistito) ormai fallito a causa di un infortunio, che precipita dagli altari a una desolata miseria, per trovare un’occasione di riscatto insperato nel match della vita.
- Invictus, di Clint Eastwood, con Morgan Freeman, Matt Damon, 2009 : La storia vera di come Nelson Man-dela – appena eletto presidente del Sud Africa dopo 27 anni di carcere – è riuscito, nel 1995, a realizzare la vittoria del Sud Africa ai campionati del mondo di rugby, ottenendo il sostegno anche dei neri, nonostante la squadra fosse composta quasi esclusivamente di bianchi. Splendido film, che appassiona e coinvolge senza mai scadere nel patetico
- Il patriota, di Roland Emmerich, con Mel Gibson, Heath Ledger, 2000: Ecco un film davvero epico, piccolo capolavoro, abile e intenso mix di azione e commozione, tensione e profondità. Particolarmente interessante risulta il tema del rapporto tra amore per la famiglia e fedeltà alla patria. La cruda violenza può infastidire, ma è abbondantemente compensata dalla complessiva ricchezza e positività dei contenuti.
ROMANTICO:
- Quattro passi tra le nuvole di Alessandro Blasetti, con Gino Cervi, 1942: la storia attualissima di una ragazza nubile che torna a casa incinta: come farà a dirlo al padre? Piccolo e delicatissimo gioiello del cinema italia-no.
- Il profumo del mosto selvatico di Alfonso Arau, con Keanu Reeves, Antony Quinn, Giancarlo Giannini, 1995: anche in questoc aso, visto l’originale, merita di essere gustato anche il remake che, in atmosfere molto diverse e ben più romantiche e zuccherose, affronta però i medesimi temi con coraggio, senza purtroppo essere sorretto da una regia all’altezza. Alcuni caratteri sono ben delineati, e in complesso il film si conferma ricco di spunti e ampiamente visibile. Astenersi solo se si è assolutamente refrattari al clima romantico.
- Un amore tutto suo, di Jon Turteltaub, con Sandra Bullock, Bill Pullman, 1994: Non è un capolavoro, ma è poco noto e può rallegare una serata: quando il suo amato (che però neppure conosce) cade in coma, quasi senza volerlo l'umile bigliettaia Lucy viene accolta nella famiglia di lui, e non ha il coraggio di rivelare che non sono affatto fidanzati come vorrebbe. Ne nasceranno equivoci e situazioni difficili, ma anche amore e amicizia.
GIALLO:
- L’uomo che sapeva troppo, di Alfred Hitchcock, con James Stewart, Doris Day, 1956: i film di Hitchcock an-drebbero consigliati (quasi) tutti. Chi avesse scarsa confidenza, parta con questo e non sarà deluso. Atten-zione, la versione classica è questa del 1956. Quella precedente, b/n del 1934, è solo per iper-appassionati!
- I soliti sospetti, di Bryan Singer, con Kevin Spacey, Chazz Palminteri, Gabriel Byrne, 1995: Non è abbastanza noto uno dei più sconvolgenti gialli della storia: intrigante, cupo, contorto, avvincente, violento, travolgente. Forse adatto solo a un pubblico maturo e in grado di seguire una trama complessa come poche.
FAMILIARE:
- Don Camillo, con Gino Cervi e Fernandel: tutti e 5 i film con la celebre coppia devono essere visti, rivisti e mandati a memoria (tranne, forse, Il compagno don Camillo, che ha travisato l’originale di Guareschi). Con loro sorpresa, i genitori si accorgeranno che piaceranno immediatamente anche ai banbini, perché, aldilà delle frecciae politiche, la poesia non ha età né confini.
- Appuntamento sotto il letto, di Melville Shavelson, con Henry Fonda, 1968: curiosamente, il ’68 ha prodot-to un film antisessantottino, pro-family come pochi. Molti ricorderanno la storia di due vedovi, con 18 figli in tutto, che si innamorano. Ma rivederlo allarga sempre il cuore.
- Missione Tata, di Adam Shankman – con Vin Diesel, 2005: Sorprendente commedia brillante incentrata sul classico imbarazzo del tenente duro e puro che si trova a dover proteggere per alcuni giorni i 5 ragazzini di uno scienziato da poco ucciso. A tratti irresistibile, non rinuncia a un aperto omaggio al super-classico The sound of music (Tutti insieme appassionatamente).
NATALE:
- La vita è meravigliosa, di Frank Capra con James Stewart, 1946: è “il film” di Natale per eccellenza, non si può non vedere durante le vacanze, in famiglia, la sera, al calduccio, magari mentre fuori necvica. Immortale, dai 3 ai 103 anni.
- Joyeux Noel, di Christian Carion, con Diane Kruger, 2005: Prima guerra Mondiale. Notte di Natale. I soldati trovano la forza di uscire dalle trincee e di incontrarsi in una tregua che sembra quasi teatrale – ma che così non fu visto che si tratta di una storia vera, unica in tutto il conflitto bellico del 1915-18. La nobiltà d’animo e l’umanità, il senso di fratellanza e l’umorismo spengono per poche ore le atrocità della morte e le sofferenze che accompagnavano inesorabilmente la vita dei soldati al fronte (un contingente francese, uno tedesco e uno scozzese). Se si esclude la solita rappresentazione stereotipata della Chiesa (il vescovo che torna nelle retrovie per catechizzare alla Guerra i nuovi soldati che sostituiranno quelli rammolliti) il film è sicuramente una piccola perla.
- La banda dei Babbi Natale, di Paolo Genovese, con Aldo, Giovanni & Giacomo: e, per finire, un film appena uscito nelle sale. Merita la segnalazione perché, nel deprimente panorama italiano, AG&G confermano la validità della loro scelta di puntare sugli affetti e su una sana comicità, poco volgare, lontana dalla politica e dalle eccessive volgarità. Trovate sempre nuove per un trio davvero in gamba.